Pezzi realizzati: 5
Proponiamo una modifica molto interessante ad un lettore CD integrato , il TEAC VRDS 7, lettore CD certamente non di recente produzione, ma che amiamo molto per qualità di progettazione e solidità di costruzione nonchè la possibilità di intervenire radicalmente per eliminare lo stadio di uscita e sostituirlo con i nostri trasformatori custom. La sigla VRDS ( Vibration free rigid disc clamping system) sta ad identificare la meccanica di lettura che ha reso famosa la TEAC, essa è particolarmente attenta a garantire al disco argentato la più stabile e priva di vibrazioni rotazione possibile. Infatti la meccanica reca un platorello che, durante la lettura, diviene solidale con il disco in lettura.
Inoltre, vista l'epoca di costruzione, i circuiti stampati non sono SMD, e questo oltre ad essere un vantaggio sonico, facilita l'intervento di modifica. L'ingegnerizzazione della macchina è buona, con addirittura due coperchi di chiusura.
Ma perchè modificare un lettore CD? Sappiamo che con questa affermazione creeremo parecchio scompiglio, ma crediamo che la corsa a convertitori sempre più performanti per profondità di bit e frequenza di campionamento sia in larga misura dettata da motivazioni commerciali. Se per tanti settori dell'elettronica questo possa essere un indubbio vantaggio, sicuramente , per noi, non lo è nel mondo audio. Sbaragliare la concorrenza e fornire " numeri sempre più strabilianti" fornisce una freccia in più agli uomini delle agenzie di marketing. La differenza sul piano sonico si fa , secondo noi, in altre parti della macchina digitale. I bit e la frequenza di campionamento di un banalissimo CD sono già eccellenti a garantire di non costituire "il tappo" della prestazione della macchina.
Possiamo paragonare la corsa ai DAC di ultima generazione come un pò come la corsa alla bassisima distorsione negli amplificatori a transistor degli anni 80-90, ottenuta con altissimi tassi di retroazione, la quale ha portato a cifre da urlo, ma a risultati musicali a dir poco discutibili.
La vera distinzione e la vera arena su cui confrontarsi per rendere una macchina digitale, da mediocre ad eccellente, secondo noi, la si combatte a valle del DAC e cioè sullo stadio di uscita analogico.
In seconda battuta, un altro settore importantissimo risiede nella attenta cura alle vibrazioni e alla stabilità nella rotazione del disco, parametri questi che si ripercuotono direttamente sul jiiter e sull'intervento del circuito di correzione degli errori.
Perciò , forti di queste nostre personali certezze, abbiamo individuato nel TEAC VRDS 7 una macchina con una meccanica di qualità, ben ingegnerizzata, massiccia, con spazio interno per inserire i nostri trasformatori custom, e con la chicca dei circuiti stampati non SMD.
Vi illustreremo ora le modifiche migliorative e di recupero/revisione che implementiamo sul VRDS7.
REVISIONE E MANUTENZIONE
Come prima cosa la macchina viene revisionata, pulendo tutti i cinematismi del cassetto e del movimento del laser con alcool isopropilico e poi ingrassati con grasso dedicato. Viene controllato lo stato di usura del laser, e fatte le tarature di focus e tracking. Infine vengono lubrificati, con olii dedicati, tutte le parti soggette a movimento. La cinghia di apertura del cassetto viene sostituita. Altro pezzo sostituito, SEMPRE sostiuito, in quanto molto critico , è il cavo flat 16 pin che porta il segnale dalla meccanica alla scheda digitale. Questo aumenta notevolmente l'affidabilità della macchina negli anni a venire.
Infine vengono sostituiti i sei condensatori elettrolitici principali, con componenti di alta qualità ( Panasonic in genere o Vishay, a seconda della disponibilità).
MODIFICHE ALLO STADIO DI USCITA
La modifica senza ombra di dubbio più caratterizzante è quella dell'implementazione del nostro stadio di uscita: esso è completamente passivo e realizzato con trasformatori Clinamen custom con nucleo in Vacoperm schermati in mumetal in forte discesa. Il TEAC VRDS-7 monta un DAC per ogni canale, ed essendo ogni DAC stereo ( SAA 7350) possiamo beneficiare di una tensione di pilotaggio piuttosto elevata perche ambo i canali andranno ad alimentare il nostro trasformatore. Questo è un bene poichè il trasformatore è collegato in step down per mantenere bassa l'impedenza di uscita e quindi ci consente di avere un livello di uscita comunque sufficiente ( 550 mVolt rms). Certo il livello di uscita è poco più di 1/4 dei canonici 2 Volt rms, questa è l'unica critica oggettiva che può venire mossa alla nostra modifica. Ma se ci liberiamo dai preconcetti, e capendo che avere la manopola del pre ad ore 9 è un grande svantaggio e non una riserva di potenza, allora questo svantaggio si trasformerà in una opportunità. Pagando lo scotto di una bassa uscita, abbiamo come controvaluta uno stadio super lineare, senza colorazioni, senza retroazione, senza elementi attivi che causano distorsioni e compressioni sonore.
Inoltre come molte soluzioni semplici , la nostra è particolarmente geniale perche effettua la conversione del segnale bilanciato in uscita del DAC in sbilanciato tramite i rami del primario del trasformatore, soluzione questa estremamente pura. Per finire il filtraggio delle spurie di alta frequenza in uscita del DAC viene fatto sfruttando i parametri parassiti del trasformatore, che ne limitano naturalmente la risposta in frequenza verso l'alto. Questo è quello che intendiamo con " progettare sfruttando le capacità intrinseche dei componenti, senza artifici esterni --> Via Naturale del Suono".
Perciò con il nostro stadio di uscita passivo a trasformatori vengono eliminati ben due stadi di amplificazione realizzati con circuiti operazionali in cascata, con benefici sonici incredibili. Vengono rimossi dalla scheda anche una serie di elementi passivi ( resistenze e condensatori). A seguire una immagine dei zoccoli montati al posto degli integrati dai quali viene prelevato il segnale differenziale che poi sarà reso asimmetrico nel trasformatore. Il trasformatore compie la trasformazione da segnale bilanciato, a sbilanciato RCA. L'unico modo, secondo noi, secondo la Via Naturale del Suono.
Il pannello posteriore del TEAC viene lavorato con macchina CNC per ospitare due nuove boccole RCA di qualità, una vaschetta IEC con portafusibile integrato per dare la possibilità di montare un cavo di alimentazione di qualità, unportafusibile per la scheda di clock, ed ovviamente una doppia foratura per i due modelli di trasformatori Clinamen disponibili, con nucleo all'80% di nichel. Tutti i cablaggi nello stadio di uscita sono realizzati con cavo in rame argentato e isoalto in teflon ( il trasformatore esterno nella foto sottostante alimentava la vecchia generazione di reclock, ora è montato internamente poichè viene usata una scheda PSU dedicata TENTLABS a filtraggio induttivo. La scheda di reclocking TENTLABS e relativo PSU sono opzionali)
TRATTAMENTI CONTRO LE VIBRAZIONI
Un altra modifica fondamentale effettuata consiste nel trattamento delle vibrazioni meccaniche e qui siamo intervenuti in maniera molto significativa: abbiamo smorzato i circuiti stampati , in particolare in corrispondenza dei DAC e dei grandi chip, con masselli di legno armonico di cocobolo,ed amaranto
Nel VRDS 7 la traversa superiore della meccanica , purtoppo non è un elemento in pressofusione come negli elementi di punta, ma semplicemente una cover plastica . Pensiamo che sia semplicemente inutile ed anzi dannosa, poichè si trova in un punto davvero critico per le vibrazioni. Rimuovendola, si rende disponibile dello spazio per applicare delle mattonelle in cocobolo e/0 Macassar ebony.
Anche i due motori , uno quello per la rotazione del disco, l'altro quello per l'avanzamento del laser, subiscono interventi di smorzamento con sostanze che permettono di abbattere le vibrazioni.
La cura al trattamento delle vibrazioni viene effettuato anche sui due coperchi , e nel telaio principale ( che viene completamente messo a nudo per l'applicazione dello smorzatore) come visibile nelle seguenti foto:
SCHERMATURE
All'interno del lettore ci sono due fasci di cavi che veicolano segnali, con una schermatura, abbastanza approssimativa, fatta con un foglio di alluminio . Nel nostro TEAC VRDS-7 tale schermatura viene sostituita con una più performante calza in rame, che scherma i cavi per tutta la loro lunghezza ( ciò non accade nell'originale) e poi smorzati con nastro al teflon.
Nella sottostante immagine potete vedere le mattonelle in cocobolo sui chip, sulle traverse della meccanica, la scheda di reclock ( nella foto un vecchio clock montato sui primi modelli VRDS7 Clinamen) ed il cavo che collega la scheda digitale a quella analogica, con la nuova schermatura in rame e smorzamento in teflon.
Infine vogliamo porre l'attenzione sui trasformatori con nucleo ultra large ed avvolgimento in argento con purezza 99,99% che rendiamo disponibili come up-grade. Il loro prezzo è elevato, ma la materia prima costa davvero molto ( abbiamo circa 35 gr di argento per ogni trasformatore). I benefici che se ne possono trarre, rispetto il trasformatore standard sono però tali che potrete scoprire cose inimmaginabili dalla macchina digitale. Questi trasformatori hanno resistenza circa 10 volte inferiore rispetto agli standard, ciò si traduce in una minore perdita di inserzione, insensibilità al carico ( ricordiamoci che abbiamo uno stadio passivo in uscita, che per avere il massimo dei vantaggi deve avere bassisime perdite) ed una resa nella microdinamica e macrodinamica eccezionale. Potete osservarli nella foto a seguire.
Per ottimizzare il rapporto qualità/prezzo consigliamo invece i trasformatori con nucleo Ultra large, ma avvolgimento in rame, con dimensione del nucleo uguali a quelli avvolti in argento, ma senza dubbio più economici.
trasformatori di uscita con nucleo ultra large
Consigliamo l'utilizzo dei nostri piedini disaccoppianti a molla
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